venerdì 26 gennaio 2018

A MISURA D'UOMO - Roberto Camurri

È in tuta e non vorrebbe esserlo, mentre lo guarda farsi vicino vorrebbe essere pettinata e vestita diversamente, vorrebbe essersi truccata, vorrebbe che lui la vedesse bella, vorrebbe, pensa, che lui la baciasse, vorrebbe che lui trovasse il coraggio di prenderle il viso tra le mani e vorrebbe sentire il calore del suo fiato sulle guance e sulle labbra che adesso sono arrossate mentre Valerio le sta porgendo le margherite e, finalmente, piange.


Mi piacciono molto i romanzi fatti di racconti. Quei romanzi di cui puoi leggere anche un capitolo singolo e trovarci un senso compiuto, a cui poi segue un altro capitolo singolo con altrettanto senso, e poi un altro, e un altro ancora, legati tra loro da fili conduttori più o meno sottili, che dipingono una storia più grande. Può essere una tematica, può essere l'ambientazione, un sentimento comune che unisce tutti i protagonisti o ancora un personaggio. Oppure tutte queste cose insieme, come succede in A misura d’uomo, il romanzo d'esordio di Roberto Camurri, uscito il 25 gennaio per NN editore.

Qui ci sono diversi personaggi che si rincorrono da un racconto all'altro, da un capitolo all'altro; tutti hanno una loro storia a sé, che però in qualche modo è sempre legata a quella di qualcun altro. Forse per via di Fabbrico, il paese di poco più di seimila anime nella bassa emiliana, in cui la storia è ambientata. Forse perché tutti hanno a che fare con un'assenza, talmente forte e sentita da diventare quasi una presenza.

A misura d’uomo racconta la storia di Davide, Valerio e Anela. È una storia d’amicizia, la loro. Ma anche una storia d’amore, di crescita e di delusioni, di gite al mare, di serate a mangiare salame e bere lambrusco seduti attorno a un tavolo, di sofferenze, di sensi di colpa e di ricordi che, nonostante il passare del tempo, non sbiadiscono mai.
Attorno a loro tre, ci sono anche Mario e di Elena, che riescono a stare insieme, nonostante le difficoltà, nonostante tutto; Maddalena, che si ritrova suo malgrado cambiata da quello che la vita le ha messo davanti ma forse le va bene così; della Bice, che nonostante l’età continua ad aprire tutte le mattine il suo bar al centro del paese, e di Giuseppe, che nonostante l’età tutte le mattina ci va; di Luigi e di Barbara; di un marito e di una moglie e di un sogno d’amore che si è trasformato in un incubo, reso apparentemente sopportabile solo da un cane di nome di Salvo.
"Disse che avrebbe voluto sposarsi il giorno del suo compleanno, lui rispose di sì.
Erano giovani, era il ventotto luglio, faceva caldo, erano belli."
Racconta la storia di Fabbrico, insomma, un paese con le sue tradizioni e le sue contraddizioni, in cui il tempo, gli anni e le stagioni passano ma sembrano allo stesso modo sempre uguali. Un paese pieno di voci e di vite, quelle di chi ci ha vissuto e ora non c’è più, e di chi invece c’è ancora e va avanti, più o meno felice.

Trovo davvero difficile riuscire a spiegarvi perché A misura d’uomo mi sia piaciuto così tanto. O meglio, alcune cose riesco a dirvele senza problemi: lo stile incredibile dell’autore, un po’ destabilizzante nelle prime pagine, ma che a poco a poco diventa parte del romanzo stesso, fino a che non ci si rende conto che questa storia non poteva che essere scritta così. I personaggi che lo popolano, anche: il rapporto d’amicizia tra Davide e Valerio; la figura di Anela, uno scoglio, una roccia, decisa a continuare ad amare nonostante tutto; ma anche quella di Mario, di Luigi, delle amicizie che non finiscono mai.

Ma io ci ho trovato anche qualcosa di più. Con questo libro è nata un'empatia ancor più forte di quella che si crea quando si  legge un racconto scritto in un modo che ci piace. Una sensazione che ho provato dal primo racconto, fin dal primo messaggio che Anela manda a Davide, in cui scrive semplicemente “Portami al mare”. O dalla frase scritta sulla cartella di Ludovica, dal sole che si riflette su una focaccia unta, dal salame, il lambrusco e la sambuca, dai giri in bicicletta o su una vecchia Volvo sgangherata. Da un peluche che può far capire che sì, ancora ne vale la pena. 
Ho adorato questa attenzione per i dettagli, per i gesti all'apparenza insignificanti e magari anche un po’ scemi, ma che fanno parte della vita di ogni giorno, creando ricordi, rituali, che la rendono reale.

In A misura d’uomo, Roberto Camurri riesce a raccontare bene la vita di paese, l’angoscia che ti dà una pianura infinita (cit.) ma anche la libertà che ti trasmette, i legami che si creano quando si è ragazzini e che poi durano per sempre, anche se magari poi non ci si vede più. 


Titolo: A misura d'uomo
Autore: Roberto Camurri
Pagine: 176
Editore: NN Editore
Anno: 2018
Prezzo di copertina: 16,00€
Acquista su Amazon:
formato cartaceo: A misura d'uomo
formato ebook: A misura d'uomo

6 commenti:

  1. Voglio, voglio.
    Spero mi arrivi presto come spero!

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    1. Per quel (poco) che ti conosco, secondo me ti piacerà tantissimo :)

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  2. Lo leggerò a breve e sono già impaziente

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  3. L'ho iniziato a leggere oggi in pausa-pranzo e mi ha subito "preso", rapita positivamente e ho faticato a lasciarlo quando sono rientrata al lavoro. Lo trovo molto scorrevole e di una "delicatezza" incredibil quei gesti che appartengono a ciascuno di noi e per questo così reali :-) Spero stasera di terminarlo e domani, a Reggio Emilia alla Libreria all'Arco per la presentazione

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